Prestito con contratto a tempo indeterminato: sei situazioni che fanno insorgere problemi

Il dipendente a tempo indeterminato, il cliente preferito di banche e finanziarie. Ma anche qui ci sono comunque delle situazioni in cui il rifiuto ad erogare è probabile.

prestito a tempo indeterminato negato delusioneAvere un contratto a tempo indeterminato ci induce a pensare che per noi richiedere un prestito sia cosa facile e veloce.
In questo molto aiuta la pubblicità delle offerte di banche e finanziarie che, preferendo erogare a dipendenti con posto di lavoro "sicuro", calcano forse un po' troppo la mano sulla facilità, sicurezza e velocità con cui si può entrare in possesso anche di consistenti cifre da restituire con piani di rimborso comodi e poco impattanti sul nostro bilancio familiare.
Spesso tutto questo è vero, e ce lo testimoniano magari parenti, amici e colleghi che, disponendo di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, riescono ad accedere a questo o quel finanziamento con facilità.
Ma ci sono anche situazioni specifiche, assolutamente non rare, in cui pur disponendo del "posto fisso" e della certezza dello stipendio al ventisette del mese ci si può scontrare con un secco rifiuto.
Conoscerle può aiutarci a scegliere il momento giusto per richiedere o meno un prestito, quanto denaro ha senso domandare per evitare inutili perdite di tempo, quali strumenti utilizzare per avere maggiori possibilità di successo.

Situazione numero Uno: La rata è sproporzionata rispetto al nostro stipendio

Questa è la situazione più diffusa che determina un rifiuto.
Tanti utenti ci scrivono di avere tutte le carte in regola per richiedere un prestito ma poi, all'atto pratico, non riescono ad ottenerlo e non si spiegano il perché.
Il nodo del rapporto tra il nostro stipendio e l'entità della rata sta nel fatto che non siamo noi a decidere quando c'è o meno una buona proporzione.
Facciamo un esempio pratico:

Io guadagno 1.200 euro al mese, vivo con i miei genitori, e voglio un prestito per comprare un bella auto.
La rata sarebbe di 600 euro, ben metà del mio stipendio, ma questo non è un problema perché i miei genitori mi spesano in tutto e per tutto. Come dire che gli altri 600 euro che mi rimangono posso spenderli come mi pare e piace.


Sono dunque portato a pensare che la rata è proporzionata bene con il mio stipendio e quindi non avrò difficoltà a pagarla.
La finanziaria non può accettare questo ragionamento.
Quando si va a chiedere un prestito loro pretendono che la rata sia proporzionata al reddito in termini percentuali, e quindi a prescindere dalle spese, che possono o non possono esserci, residue.
Così il loro criterio è:

se la rata eccede un quinto, al limite un quarto, dello stipendio noi non eroghiamo anche se ci troviamo di fronte ad un soggetto che ha lo stipendio fisso tutti i mesi e, magari, lavora per una azienda solida e strutturata che non fa licenziamenti.

Ecco dunque che un prestito come quello dell'esempio, che ha rata pari al 50% del reddito, è inammissibile

Situazione numero Due: abbiamo segnalazioni negative in Crif

Se nel nostro passato abbiamo avuto difficoltà nel restituire un prestito, ritardando o proprio saltando delle rate, tutto questo è segnalato nelle centrali rischi del sistema creditizio.
Ora spesso capita di pensare:

Tanti anni fa ero un precario, avevo un contratto a tempo determinato, fatturavo poco o niente sulla mia partita Iva, e ho lasciato a metà un prestito di pochi euro.
Ora è passato un sacco di tempo e sono assunto a tempo indeterminato in una multinazionale con migliaia di dipendenti.
Se vado a chiedere un prestito quanto potrà incidere un piccolo incidente di dieci anni fa?


Ebbene, incide eccome!
Incide al punto che il rifiuto ad erogare da parte della finanziaria è sicuro.
Qui non si tratta di disponibilità economiche o meno.
La finanziaria ragiona in questo modo:

se in passato costui non ha pagato le rate del prestito, a prescindere da quale sia stato il motivo, vuol dire che crede di poterlo fare senza incorrere in punizioni.
Lo dimostra il fatto che ora lavora da anni in una multinazionale, con contratto a tempo indeterminato, ma non si è curato di sanare la posizione che aveva lasciato aperta anni fa.


Verifica e cancellazione dalla CRIF
L'iscrizione negativa in Crif rende impossibile ottenere un prestito per un tempo tecnico che varia in base alla gravità delle inadempienze

Situazione numero Tre: con la cessione del quinto ce la caviamo sempre

Troppo spesso si tende a considerare che se si ha un contratto a tempo indeterminato si fa la Cessione del quinto e... passa la paura.
Con la cessione si hanno grandi vantaggi, si riescono ad ottenere importi elevati e anche le segnalazioni negative in Crif non hanno più alcuna importanza.
Del resto la finanziaria si vedrà pagare la rata tutti i mesi dal datore di lavoro, quindi ha la ragionevole certezza che avrà indietro il capitale prestato e relativi interessi.
Ma anche in questa situazione non diamo tutto per scontato:
  • La cessione del quinto è una prerogativa dei dipendenti di aziende di medio - grandi dimensioni, come Società per Azioni o, meglio ancora, enti pubblici o statali.
    Se si è dipendenti di azienda piccole e private, anche se di offerte sul mercato ce ne sono, ecco che farsi accordare una cessione diventa molto più complicato.
  • Dobbiamo anche avere accumulato un TFR consistente, di importo almeno pari alla cifra che andiamo ora a richiedere.
    Quindi dimentichiamoci di chiedere magari 30.000 euro al secondo anno di lavoro perché si andrebbe incontro ad un sicuro rifiuto.
  • Cessione se ne può fare una sola, anche se esiste il Prestito delega, che è una seconda cessione del quinto ma sottoposta a regole molto più stringenti. Se l'abbiamo fatta e ci troviamo ad aver bisogno di altri soldi per poterla rinnovare si deve aver pagato un certo numero di rate altrimenti non è legalmente possibile procedere.

Situazione numero quattro: Assunto! Ora mi do alla pazza gioia!!

Diciamocelo, quante volte abbiamo pensato

"...appena mi assumono mi compro la macchina, la moto, belle scarpe, borse, mi levo un sacco di sfizi...".

E' umano, anche perché il mondo del lavoro di oggi ci impone magari anni e anni di contratti a brevissima scadenza, collaborazioni che spesso sono veri e propri bagni di sangue senza alcuna tutela, ricerche estenuanti di nuove occupazioni dopo averne perse altre.
Però bisogna conoscere i limiti di essere assunti da poco tempo altrimenti poi in finanziaria la delusione sarà cocente.
Mai e poi mai viene erogato un prestito a chi si trova nel periodo di prova, lasso di tempo previsto da praticamente tutti i contratti a tempo indeterminato.
Essendo un momento di estrema fragilità visto che il datore di lavoro può mandarci a casa senza alcun preavviso e motivazione, ecco che non ci verrà fatto alcun finanziamento perché il rischio di rimanere senza stipendio è elevato e se, malauguratamente, questo succede come le paghiamo poi le rate?
Ne abbiamo parlato diffusamente alla pagina:
Prestito per dipendenti nel periodo di prova, quali regole e possibilità?.
Ma non finisce qui perché, anche dopo superato il periodo di prova, banche e finanziarie vogliono la ragionevole certezza che il rapporto di lavoro, seppur inquadrato a tempo indeterminato, sia ben consolidato.
Questo significa che, nella realtà, essere finanziati con meno di un anno di anzianità di lavoro con il presente contratto è molto difficile, se non impossibile.

Prestiti per neoassunti, precisazioni necessarie per evitare facili illusioni
La condizione di neoassunto comporta notevoli limitazioni nell'accesso al credito a causa del periodo di prova, del TFR inesistente ed altri importanti fattori

Situazione numero Cinque: Finalmente posso chiedere prestito, non l'ho mai fatto prima...

Se le altre situazioni di cui abbiamo parlato fin qui lasciano un po' di amaro in bocca questa di cui ora parliamo può sembrare una vera follia!
Siamo stati assunti, a tempo indeterminato, non abbiamo mai avuto debiti, lavoriamo ormai da più di un anno e abbiamo bisogno di un piccolo prestito con rata bassissima rispetto al nostro stipendio; andiamo tranquilli in finanziaria e ce lo negano senza nemmeno farci parlare.
Ma perché? Cosa altro ci vuole??
La finanziaria non vi eroga il prestito perché questo è il primo che state richiedendo e molte altre faranno la stessa cosa perché vogliono sapere se voi siete puntuali e precisi con il pagamento delle rate.
Ora, se mai mi erogate il primo prestito come faccio a dimostrare la mia onestà e precisione?
Siamo di fronte ad una situazione paradossale dalla quale nemmeno il nostro contratto a tempo indeterminato ci mette al riparo.
Per capirci qualcosa in più e provare a risolvere può essere utile leggere la seguente pagina:
Il "Paradosso del primo prestito". Perché la prima volta viene spesso negato?

Situazione numero Sei: troppi debiti, troppe rate ma mi serve altra liquidità

Chiudiamo questa rassegna di "situazioni difficili" con una evenienza che è simile a quella con cui abbiamo aperto.
In quel frangente abbiamo parlato del rapporto che la rata del prestito deve avere con il reddito.
In sostanza la prima deve essere ben sostenibile con il secondo.
Ebbene, questo ragionamento va fatto anche quando ci sono più rate in corso e si rischia il sovraindebitamento.
Se già paghiamo una rata di 300 euro su uno stipendio di 1.200 euro, quindi impegniamo già un quarto dello stesso, ecco che fare anche un piccolo ulteriore prestito con rata di 50 euro diviene molto difficile, se non impossibile.
A differenza della situazione descritta nel punto uno qui si potà vedere se c'è margine per riuscire ad ottenere quanto ci occorre attraverso una operazione di consolidamento dell'altro debito ma attenzione a non darlo sempre per scontato.

Prestito per consolidamento debiti, accorpare più finanziamenti in un'unica rata
Il prestito di consolidamento debiti permette di accorpare i prestiti in corso e abbassare l'importo della rata

Pubblicato da: Andrea De Magistris - Aggiornato il 06-03-2023

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Domanda posta alla redazione il 06-03-2023:
Buongiorno, stiamo chiedendo un mutuo per acquisto prima casa. Due redditi con complessivo di circa 2400 euro, richiesta muto 80% con rata ...

Risposta:
La risposta a questo quesito è stata data alla pagina
Richiesta mutuo con rata da 530 euro da parte di due dipendenti assunti definitivamente da poco tempo. Ammissibile?

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Domanda posta alla redazione il 19-12-2022:
Sto ristrutturando casa e la maggior parte dei lavori me li faccio da solo il sabato e la domenica. Devo comprare una caldaia a condensazione ...

Risposta:
La risposta a questo quesito è stata data alla pagina
Finanziamento per caldaia a condensazione con sconto in fattura negato, come risolvere per usufruire dell'incentivo statale?

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Domanda posta alla redazione il 13-12-2021:
Salve, ho chiesto un finanziamento di poche migliaia di euro e ho uno stipendio di 1600 euro come operaia specializzata. Il tipo della finanziaria ...

Risposta:
La risposta a questo quesito è stata data alla pagina
Operaia specializzata con salario di 1.600 euro, perché non riesco ad accedere ad un prestito?